Il decreto materie prime critiche è legge: novità per il settore ceramico 

Il decreto materie prime critiche, diventato legge nell’agosto 2024, segna un importante cambio di passo nella strategia industriale italiana. Il provvedimento punta a ridurre la dipendenza da fornitori esteri, promuovere l’estrazione nazionale e rafforzare le filiere produttive con approvvigionamenti più sicuri e sostenibili. 

Questa trasformazione riguarda da vicino anche il settore ceramico, che fa largo uso di materie prime come l’argilla, il caolino, la sabbia ed il feldspato. Per questo motivo, il decreto ha implicazioni concrete non solo per le industrie estrattive, ma anche per le aziende che operano nella logistica industriale, come General Trasporti, partner strategico per il trasporto di materiali sfusi con vasche ribaltabili. 

Materie prime critiche in Italia: quali sono? 

Le materie prime critiche sono risorse fondamentali per settori industriali avanzati, ma caratterizzate da un elevato rischio di approvvigionamento. Attualmente, in Italia vengono estratte due materie prime critiche: il feldspato, utilizzato soprattutto nella produzione ceramica, e la fluorite, impiegata nei settori dell’acciaio, del vetro e dell’elettronica. 

Oltre a queste, il territorio italiano presenta un potenziale significativo per altre risorse oggi non ancora sfruttate industrialmente. Parliamo di minerali da cui si possono ricavare litio, cobalto, terre rare, rame, tungsteno, antimonio, stronzio e bauxite, localizzati in diverse regioni, tra cui Toscana, Lazio, Campania, Sardegna e Piemonte. 

Qual è il problema principale delle materie prime critiche? 

Il problema principale delle materie prime critiche non è solo la loro scarsità, ma la forte dipendenza dell’Europa – e dell’Italia – da fornitori esterni, in particolare da Paesi extra-UE. Questo squilibrio espone l’industria a rischi geopolitici, interruzioni nelle forniture e aumento dei costi. 

In Italia, l’attività estrattiva è spesso rallentata da iter autorizzativi lunghi e complessi, ostacolando l’utilizzo delle risorse già presenti nel sottosuolo. Inoltre, manca ancora una filiera solida per la trasformazione e il riciclo di questi materiali, rendendo l’intero sistema vulnerabile e poco competitivo. 

Decreto sulle materie prime critiche: di cosa si tratta?

Il decreto-legge 84/2024, convertito nella legge 115/2024, nasce per rafforzare la capacità dell’Italia di assicurarsi le materie prime necessarie allo sviluppo tecnologico e industriale. Il provvedimento si inserisce nel quadro europeo del Regolamento UE 2024/1252 e punta a costruire una filiera nazionale solida, autonoma e sostenibile. 

Decreto materie prime critiche: obiettivi 

Il decreto sulle materie prime critiche si pone i seguenti obiettivi principali: 

• Sicurezza degli approvvigionamenti, costruendo filiere nazionali resilienti 

• Riduzione della dipendenza dai mercati esteri, potenziando l’estrazione e la trasformazione sul territorio nazionale 

• Favorire progetti a basso impatto ambientale 

• Accelerare e rendere più trasparenti gli iter autorizzativi per l’estrazione e progetti strategici 

La struttura del decreto 

Il decreto sulle materie prime critiche si articola in tre parti: la prima dedicata ai progetti strategici e alla governance, la seconda alle disposizioni operative sulle attività estrattive e di riciclo, e la terza a strumenti di finanziamento e promozione degli investimenti industriali.

Decreto materie prime critiche: novità principali  

Il Decreto-Legge 25 giugno 2024, n. 84, convertito nella Legge 8 agosto 2024, n. 115, introduce misure significative per garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche in Italia. Tra le principali innovazioni: 

• Istituzione del Fondo nazionale per il Made in Italy: Questo fondo, con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro per il biennio, mira a sostenere la crescita, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, in particolare nei settori ad alta intensità tecnologica. Una parte delle risorse sarà destinata a finanziare progetti legati all’estrazione, lavorazione, trasformazione, approvvigionamento, riciclo e distribuzione delle materie prime critiche. 

• Introduzione di un sistema di royalties per le concessioni minerarie: Il decreto stabilisce che i titolari di concessioni minerarie per progetti strategici debbano versare annualmente allo Stato un’aliquota del prodotto estratto, compresa tra il 5% e il 7%. Per i progetti su terraferma, le royalties saranno ripartite tra lo Stato e la Regione interessata, mentre per quelli offshore l’intero importo sarà destinato allo Stato. Le somme raccolte confluiranno nel Fondo nazionale per il Made in Italy e saranno utilizzate per sostenere ulteriori investimenti nella filiera delle materie prime critiche. 

• Semplificazione delle procedure autorizzative: Il decreto prevede iter più rapidi per l’estrazione delle materie prime critiche, con l’introduzione di un’autorizzazione unica e tempi certi per il rilascio dei titoli abilitativi, al fine di accelerare la realizzazione dei progetti strategici. 

• Istituzione di un Comitato tecnico permanente: Questo organismo avrà il compito di monitorare e coordinare le attività legate alle materie prime critiche, assicurando una governance efficace e integrata delle iniziative nel settore. 

Queste misure rappresentano un passo significativo verso la riduzione della dipendenza dell’Italia dalle importazioni di materie prime critiche, promuovendo lo sviluppo di una filiera nazionale più autonoma e sostenibile. 

Impatti del decreto materie prime critiche per il settore ceramico 

Il settore ceramico italiano, noto per la sua eccellenza a livello mondiale, dipende fortemente dall’approvvigionamento di materie prime come il feldspato, utilizzato nella produzione di piastrelle e altri prodotti ceramici. Attualmente, l’Italia estrae feldspato in 20 miniere attive, rappresentando una risorsa fondamentale per l’industria ceramica nazionale.  

L’implementazione del decreto offre al settore ceramico diversi vantaggi: 

• Maggiore sicurezza nell’approvvigionamento: La promozione dell’estrazione nazionale riduce la dipendenza da fornitori esteri, garantendo una fornitura più stabile di feldspato e altre materie prime essenziali. 

• Riduzione dei tempi burocratici: La semplificazione delle procedure autorizzative permette un accesso più rapido alle risorse, facilitando la pianificazione e l’espansione delle attività produttive. 

• Sostenibilità ambientale: Le nuove norme incentivano pratiche estrattive e di trasformazione più sostenibili, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica e riduzione dell’impatto ambientale. 

• Opportunità di innovazione: Il sostegno finanziario previsto dal Fondo nazionale del Made in Italy può essere utilizzato per investire in tecnologie innovative, migliorando l’efficienza produttiva e la competitività del settore ceramico. 

Materie prime in Italia: trasporto per il settore ceramico

Lo sviluppo di nuove attività estrattive e il rafforzamento della filiera richiederanno una logistica efficiente, puntuale e in grado di gestire volumi crescenti. In questo contesto, General Trasporti è pronta a supportare il settore ceramico e le imprese coinvolte nella lavorazione delle materie prime in Italia. 

Con una lunga esperienza nel trasporto di materiali sfusi e una flotta dedicata di vasche ribaltabili, General Trasporti garantisce soluzioni logistiche su misura per: 

• L’azienda è strutturata per offrire soluzioni logistiche su misura, in grado di collegare con puntualità cave, stabilimenti industriali e impianti di trasformazione. Ogni trasporto è pianificato per garantire: 

• Massima efficienza operativa, grazie a mezzi aggiornati e personale qualificato 

• Adattabilità alle esigenze del cliente, anche in caso di richieste urgenti o tratte complesse 

• Sicurezza e conformità normativa, inclusa la gestione di rifiuti e merci pericolose (ADR) 

• Ottimizzazione dei tempi e dei costi, riducendo al minimo i fermi impianto e le attese 

General Trasporti trasporta ogni anno migliaia di tonnellate di argilla, feldspato, sabbia, calcare, caolino e altri materiali essenziali per la produzione ceramica, ponendosi come anello strategico tra le attività estrattive e la trasformazione industriale. 

In linea con gli obiettivi del Decreto Materie Prime Critiche, General Trasporti supporta la costruzione di una filiera nazionale più resiliente e autonoma, mettendo a disposizione competenze, mezzi e infrastrutture per accompagnare la crescita sostenibile dell’industria italiana.