Reverse charge nei trasporti: le novità 2025 per la logistica  

Con la nuova legge di bilancio, il meccanismo dell’inversione contabile IVA si estende anche a molte attività di trasporto, movimentazione e subappalto. 
Le imprese devono quindi comprendere quando si applica il reverse charge nei trasporti, come funziona il regime transitorio e quali operazioni rientrano nel nuovo sistema. 

Questo articolo spiega in modo chiaro cosa prevede la normativa aggiornata, come gestire correttamente la fatturazione e quali accorgimenti adottare per operare in regola nel settore trasporti e logistica.

Reverse charge: cosa prevede la legge di bilancio 2025 

La Legge di Bilancio 2025 (L. n. 207/2024) ha modificato il comma 6 dell’articolo 17 del D.P.R. 633/1972 per estendere il meccanismo dell’inversione contabile (reverse charge) anche a prestazioni rese nell’ambito di servizi di trasporto, movimentazione merci e logistica.  In particolare: 

• Sono ricomprese le prestazioni rese tramite contratti di appalto, subappalto o affidamento a soggetti consorziati nei confronti di imprese che svolgono attività di trasporto, logistica o movimentazione merci.  

• L’efficacia dell’applicazione del meccanismo è subordinata all’autorizzazione della UE ai sensi dell’art. 395 della Direttiva IVA; pertanto, fino a quel momento, si applica un regime transitorio.  

• Sono stati introdotti codici tributo e modelli ad hoc per gestire il versamento e la comunicazione dell’opzione (es. codice “6045”).  

L’obiettivo è contrastare le frodi IVA e semplificare la gestione fiscale nelle filiere con più livelli di appalti e subappalti. Tuttavia, l’entrata in vigore piena della misura resta subordinata all’autorizzazione dell’Unione Europea (art. 395 Direttiva 2006/112/CE). 

Fino a quel momento si applica un regime transitorio opzionale, che consente di adottare fin da subito un sistema simile al reverse charge, in modo sperimentale e volontario. 

Regime transitorio: cos’è e come funziona? 

Il regime transitorio del reverse charge nei trasporti consente a committente e prestatore di scegliere chi versa l’IVA. 
Nel dettaglio: 

• Il committente può optare per versare l’IVA “in nome e per conto” del prestatore; 

• La fattura viene emessa senza IVA, riportando la dicitura “operazione in regime transitorio – reverse charge art. 17 DPR 633/72”; 

• Il versamento dell’imposta avviene tramite modello F24 con il codice tributo 6045; 

• Entrambe le parti devono comunicare l’adesione all’Agenzia delle Entrate con il modello approvato a luglio 2025. 

Il prestatore rimane responsabile in solido con il committente per l’imposta, ma la gestione del pagamento passa di fatto al cliente. 

Questo sistema, sebbene opzionale, anticipa l’applicazione definitiva del reverse charge trasporto merci, permettendo alle aziende di adeguarsi gradualmente al nuovo scenario fiscale.  

Impatti operativi del reverse charge nel trasporto merci 

L’applicazione del reverse charge nel settore dei trasporti comporta cambiamenti pratici per imprese e committenti: 

• La fatturazione: quando si applica il regime, la fattura viene emessa senza IVA o con indicazione dell’inversione contabile. Il committente diventa soggetto attivo per il versamento. 

• Contabilità e liquidità: il trasportatore (prestatore) non incassa più l’IVA e questo può influire sui flussi di cassa. Il committente deve tenere sotto controllo i versamenti.  

• Contratti e subappalti: nei rapporti di subappalto trasporti o di logistica è necessario verificare se il contratto rientra nel perimetro del reverse charge e se è stata esercitata l’opzione. 

• Adempimenti: occorre inviare la comunicazione, applicare il codice tributo corretto, registrare correttamente le operazioni e monitorare la responsabilità solidale. 

• Rischi: errori nell’applicazione possono comportare sanzioni a carico sia del committente sia del prestatore 

Per i propri clienti, General Trasporti offre assistenza nella gestione amministrativa legata al trasporto merci e alla logistica, fornendo informazioni aggiornate sulle novità fiscali e sulle corrette modalità di fatturazione previste dal nuovo reverse charge nei trasporti. 

Grazie a un’esperienza consolidata nel trasporto merci nazionale, l’azienda aiuta le imprese a pianificare in modo efficiente le proprie attività logistiche e a rispettare le disposizioni normative in vigore. Affidarsi a un operatore organizzato come General Trasporti significa ridurre i margini d’errore, garantendo trasparenza e tracciabilità in ogni fase del servizio. 

Reverse charge nei trasporti: esempio pratico  

Un’impresa di logistica (committente) affida a un subappaltatore il trasporto e la movimentazione di merci. Se le parti optano per il regime transitorio: 

1. Il subappaltatore emette fattura senza IVA, indicando che l’imposta è dovuta dal committente. 

2. Il committente invia il modello di opzione all’Agenzia delle Entrate e, entro il 16 del mese successivo alla fattura, versa l’IVA usando il codice tributo “6045”. 

3. Entrambe le parti annotano le registrazioni contabili adeguate: il subappaltatore tra le vendite, il committente tra gli acquisti e nel registro IVA. 

4. Il subappaltatore resta responsabile per l’IVA, anche se non la versa direttamente. 

Questa modalità consente di operare in regime “anticipato” rispetto all’entrata in vigore definitiva del reverse charge nel settore trasporti e logistica.

Quali attività rientrano nel reverse charge? 

Le attività che rientrano nel perimetro del reverse charge trasporti e logistica includono: 

• Prestazioni di servizi rese tramite contratti di appalto, subappalto o affidamento nei confronti di imprese di trasporto, logistica o movimentazione merci. 

• Trasporti affidati in subappalto nell’ambito di servizi integrati di logistica e movimentazione merci. 

• Lavori di demolizione con trasporto del materiale di risulta, se collegati a un contratto di appalto che comprende movimentazione merci/logistica.  

È importante notare che l’ambito applicativo è stato ristretto rispetto a proposte precedenti: l’attenzione è puntata sulle imprese che operano nel trasporto, nella logistica e nella movimentazione merci, non genericamente su tutti i servizi.

Quando non va applicato il reverse charge? 

Il reverse charge non trova applicazione in tutti i casi. Ecco alcune situazioni in cui non si applica: 

• Il servizio è reso nei confronti di un privato (non soggetto passivo IVA). 

• L’operazione non rientra nell’ambito di appalto/subappalto o affidamento per imprese di trasporto/logistica. 

• L’intervento è reso a una pubblica amministrazione o a un’agenzia per il lavoro: la legge prevede alcune esclusioni per questi soggetti.  

• L’opzione per il regime transitorio non è stata esercitata e la disciplina non è ancora operativa in modo definitivo. 

In questi casi occorre applicare l’IVA “normalmente”, seguendo le regole ordinarie per la fatturazione del trasporto merci e dei servizi di logistica. 

In conclusione, il reverse charge trasporti 2025 rappresenta un cambiamento importante per tutto il comparto della logistica. 
Sia i fornitori di servizi di trasporto sia le aziende committenti devono adattarsi al nuovo sistema di gestione dell’IVA, approfittando del regime transitorio per prepararsi in anticipo. 
General Trasporti continuerà a informare e supportare i propri clienti su questi aggiornamenti, offrendo servizi di trasporto e consulenza operativa sempre allineati alla normativa vigente.